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I riciclatori europei denunciano le difficoltà a gestire le frazioni residuali dal riciclo
EuRIC, l’Associazione Europea dei Riciclatori alla quale aderisce UNICIRCULAR, denuncia l’insufficienza di impianti finalizzati allo smaltimento (discarica o incenerimento) dei residui derivanti dalle attività di riciclo dei rifiuti. Nel proprio documento di posizione sull’argomento (vd. allegato), l’associazione espone le difficoltà che numerosi impianti di riciclo, soprattutto di RAEE ed ELV, si trovano ad affrontare in relazione alla corretta gestione dei residui delle loro attività di trattamento, che stanno portando anche al blocco, temporaneo o indeterminato, della loro operatività proprio a causa dell’accumulo di tali residui.
EuRIC, nei prossimi giorni, condividerà il documento con la Commissione europea e con il CEWEP (Confederazione europea degli impianti di incenerimento), con l’intento di sensibilizzarli su questi temi e tentare di avviare un confronto costruttivo e un percorso di collaborazione.
Nel documento, EuRIC evidenzia le diverse cause per cui lo smaltimento dei residui del trattamento sta diventando un problema sempre più pressante; tra queste: la scarsa omogeneità nella distribuzione degli impianti di incenerimento; gli ambiziosi obiettivi di riciclo che come conseguenza porteranno ad un aumento delle frazioni residuali; il progressivo blocco delle importazioni di diversi tipi di rifiuti da parte dei paesi asiatici. Le proposte per superare l’impasse impiantistico consistono in raccomandazioni a breve termine (facilitare, da parte delle Autorità competenti, l’accesso agli impianti di smaltimento dei residui dal trattamento) e a medio-lungo termine (lavorare sul miglioramento dell’efficienza della filiera e dell’ecodesign; incentivare l’innovazione tecnologica per produrre sempre meno residui; migliorare la RD per avere flussi sempre più omogenei e di maggior qualità).
In proposito, segnaliamo come il problema della gestione delle frazioni residuali sia da tempo al centro dell’attenzione di UNICIRCULAR, che ha anche avviato tra i propri associati un’apposita indagine, finalizzata a comprendere quali sono attualmente le frazioni residuali dal riciclo la cui gestione è maggiormente critica e quali sono le loro attuali destinazioni, fuori o dentro l’Italia. I dati raccolti verranno impiegati come base per la predisposizione di un documento di posizione associativo, da utilizzare per il confronto con le Istituzioni e gli altri soggetti interessati.
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