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Rilanciato lo Spazio Europeo per la Ricerca (ERA) con focus su transizione verde e digitale
Nella Comunicazione "A new Era for Research and Innovation" [COM(2020)628], la Commissione rilancia, dopo 20 anni dalla sua nascita, lo Spazio europeo per la ricerca (European Research Area - ERA), creato per superare la frammentazione del sistema di ricerca e innovazione dell'UE.
Nella Comunicazione vengono individuate le nuove sfide, aggravate dall’attuale pandemia, che ERA dovrà affrontare: la transizione verde e digitale del Green Deal per l'Europa; la neutralità climatica al 2050; l'abbattimento delle emissioni al 2030 del 55% rispetto ai livelli del 1990 (obiettivo fissato nella proposta di regolamento sul clima). Il nuovo Spazio europeo della ricerca, fondato sull'eccellenza, competitivo, aperto e orientato al talento, mira a incentivare un migliore coordinamento e cooperazione tra l'UE, gli Stati membri e il settore privato, portare a maggiori investimenti in ricerca e innovazione, rafforzare la mobilità dei ricercatori, le loro competenze e il flusso di conoscenze.
Nella Comunicazione viene individuata una roadmap, costituita da 14 azioni chiave, che, se correttamente attuate e recepite, consentiranno ad ERA di raggiungere i suoi obiettivi nei tempi prefissati. Tra le azioni chiave più significative si evidenziano:
- riaffermare come obiettivo degli investimenti in R&I dell'UE il 3% del PIL e proporre un target minimo dell'1,25% del PIL per i vari Stati membri, da raggiungere entro il 2030 (dal 2021);
- avviare il Forum ERA per la Transizione, finalizzato a supportare gli Stati membri nel coordinamento e nell'assegnazione delle priorità ai finanziamenti nazionali per R&I e nelle riforme correlate (dal 2021);
- aiutare gli Stati membri che sono al di sotto della media UE degli investimenti in R&S ad incrementare del 50% i loro investimenti in R&S nei prossimi 5 anni (dal 2021);
- sviluppare una roadmap comune sulle tecnologie industriali (entro il 2022);
- avviare e testare un sistema di networking a sostegno degli ecosistemi di R&I europei, basandosi sulle capacità esistenti, al fine di rafforzare le eccellenze e massimizzare il valore che risiede nella creazione, circolazione e utilizzo delle conoscenze (dal 2022).
Per maggiori informazioni si rimanda alla comunicazione allegata (in inglese).
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